Bracciale in oro rosa con ametista,...
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Bracciale in oro rosa con ametista, quarzo citrino e diamanti

Bracciale in oro rosa 18 carati rigido con diamanti bianchi (carati 0.43), ametista ( 6.53 carati) e quarzo citrino (11 carati).

HB0594
15.000,00 €
Dettagli

Metallo: Oro rosa 18 carati 

Dimensioni

Altezza: 35 mm

Lunghezza: 68 mm

Pietre

Ametista: peso 6.53 carati in totale

Diamante bianco: peso 0.43 carati in totale

Quarzo citrino: peso 11 carati in totale

Peso: 48 gr

COD: HB0594

L’oro 18 carati

Allo stesso tempo compatto e duttile, l’oro possiede una colorazione gialla brillante al suo stato naturale. Utilizzato in gioielleria, viene spesso legato ad altri metalli per rinforzarne la rigidità. Secondo il metallo al quale è associato, l’oro assume differenti colorazioni: oltre al giallo può essere rosa, bianco, verde... Se l’oro giallo da risalto in particolare alle gemme dai colori caldi e l’oro bianco si accosta perfettamente ai diamanti, l’oro rosa illumina la pelle in modo del tutto particolare.

Oro 18 carati vuol dire che il prezioso metallo contiene 18 parti di oro puro su 24; dove per 24 carati si intende il metallo allo stato puro. L’oro 18 carati è, quindi una lega costituita, per esprimerla nel sistema decimale, da 750 parti di oro puro su 1000, le rimanenti 250 parti sono composte da altri metalli che possono essere il rame, l’argento, il platino. Pertanto, la sua purezza dell’oro è del 75%.

E’ necessario legare l’oro puro con altri metalli perché l’oro puro 24 carati è troppo duttile e la sua lavorazione molto difficoltosa. L’oro 18 carati, a causa della sua purezza relativamente elevata e della buona durata, è una delle leghe più popolari utilizzate in gioielleria.

L’oro rosa 18 carati

L’oro rosa 18 carati è una lega costituita al 75% da oro e al 25% da rame ed argento. Più rame è presente nella lega, maggiore sarà il colore tendente al rosso. Ecco le percentuali di composizione dell’oro rosa:

  • Oro rosso 18 carati: 75% oro, 25% rame
  • Oro rosa 18 carati: 75% oro, 22,25% rame, 2,75% argento
  • Oro rosa 18 carati: 75% oro, 20% rame, 5% argento

L'Ametista

Gemma della famiglia dei quarzi, l’ametista deve il suo colore intenso a minuscole quantità di ferro presenti all’interno del minerale. La sua colorazione viola può assumere diverse tonalità: porpora, viola scuro, lilla... Il suo nome deriva dal greco e fa riferimento al vino, naturalmente in relazione alle sue caratteristiche cromatiche.

Il Citrino

Gemma appartenente alla numerosa famiglia dei quarzi, il citrino deriva il suo nome dal termine francese “Citron”, limone, in riferimento al suo colore giallo intenso. Le tonalità calde di questa pietra trasparente vanno poi dal giallo chiaro al bruno dorato.

l diamante

La purezza, la rarità e l’eccezionale lucentezza del diamante lo rendono la pietra più preziosa al mondo e il simbolo assoluto dell’amore eterno. Il suo nome deriva dal greco “Adamas”, che significa “indomabile”, per via della sua estrema durezza. Il diamante è infatti il minerale di origine naturale più duro che si conosca, la sua durezza Mohs è pari a 10. La resistenza al calore e al fuoco è molto elevata, ma dipende dalle dimensioni.

Grazie alla sua durezza, il diamante può essere graffiato soltanto da altri diamanti ed è in grado di conservare la lucidatura per lunghi periodi di tempo: è quindi adatto ad essere indossato quotidianamente resistendo molto bene all'usura, e di conseguenza è ampiamente usato in gioielleria. Il diamante si declina in diverse tinte, da quello più celebre, detto “incolore”, la cui tonalità di bianco si misura con una scala riconosciuta a livello internazionale, ai vari colori detti “fancy”, più rari, che vanno dal giallo al rosa, blu, champagne, nero, verde... La qualità di un diamante dipende dalla perfetta combinazione di quattro criteri (colore, taglio, purezza e caratura), che si coniugano all’infinito per fare di ogni pietra una gemma assolutamente unica.

I diamanti hanno origine nel mantello della Terra, dove ci sono le condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione. Si ritiene che i diamanti ritrovati in superficie provengano da una profondità tra i 170 e i 255 km. Il taglio dei diamanti grezzi per trasformarli in gemme da gioielleria è un'operazione molto delicata e difficile. La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, denominata a brillante, considerata la migliore per questa gemma in quanto, se eseguita nelle giuste simmetrie, è quello che meglio esalta le caratteristiche di rifrazione della luce da parte della gemma.

Altri tipi di tagli tra i più conosciuti sono: il taglio a cuore, a brillante ovale, a marquise o navette, huit-huit. Altri tagli più recenti che si stanno piano piano affermando nel campo della gioielleria sono il princess, il radiant, il barion ed il cushion.

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