Ciondolo in corallo Giapponese e diamanti bianchi con catena
Pendente in corallo Giapponese, arricchito da diamanti bianchi (ct. tot. 0.44), montato su catena rolò in oro bianco 18 carati (42 cm)
Metallo: 18k oro bianco
Larghezza: 1.5 in. (38.1 mm)
Lunghezza: 2 in. (50.8 mm)
Corallo: 2 rami.
Diamanti bianchi: 37 pezzi, peso 0,44 carati in totale, taglio rotondo.
Peso: 9,7 gr
L’oro 18 carati
Allo stesso tempo compatto e duttile, l’oro possiede una colorazione gialla brillante al suo stato naturale. Utilizzato in gioielleria, viene spesso legato ad altri metalli per rinforzarne la rigidità. Secondo il metallo al quale è associato, l’oro assume differenti colorazioni: oltre al giallo può essere rosa, bianco, verde... Se l’oro giallo da risalto in particolare alle gemme dai colori caldi e l’oro bianco si accosta perfettamente ai diamanti, l’oro rosa illumina la pelle in modo del tutto particolare.
Oro 18 carati vuol dire che il prezioso metallo contiene 18 parti di oro puro su 24; dove per 24 carati si intende il metallo allo stato puro. L’oro 18 carati è, quindi una lega costituita, per esprimerla nel sistema decimale, da 750 parti di oro puro su 1000, le rimanenti 250 parti sono composte da altri metalli che possono essere il rame, l’argento, il platino. Pertanto, la sua purezza dell’oro è del 75%.
E’ necessario legare l’oro puro con altri metalli perché l’oro puro 24 carati è troppo duttile e la sua lavorazione molto difficoltosa. L’oro 18 carati, a causa della sua purezza relativamente elevata e della buona durata, è una delle leghe più popolari utilizzate in gioielleria.
L’oro bianco 18 carati
L’oro bianco 18 carati è una lega costituita al 75% da oro e al 25% da palladio ed argento. Essendo l’oro puro di colore giallo intenso l’effetto finale è sempre giallognolo. Per ottenere un bianco intenso e vivo, come ultima fase della finitura, viene eseguita la rodiatura.
Il rodio
Con il termine “rodiato” ci si riferisce alla rodiatura, cioè ad un procedimento di placcatura al rodio a cui viene sottoposto il gioiello. Il rodio è un metallo nobile, bianco brillante. In gioielleria lo si usa per conferire maggiore resistenza e brillantezza ad un gioiello.
Quando si desidera procedere alla rodiatura di un gioiello quest’ultimo viene placcato, cioè ricoperto, con uno strato di rodio. Il gioiello viene sottoposto ad un bagno nel metallo fuso servendosi anche dell’elettricità (procedimento galvanico). Tale operazione può essere eseguita su diversi metalli: sul platino, sull’oro bianco e sull’argento.
Il diamante
La purezza, la rarità e l’eccezionale lucentezza del diamante lo rendono la pietra più preziosa al mondo e il simbolo assoluto dell’amore eterno. Il suo nome deriva dal greco “Adamas”, che significa “indomabile”, per via della sua estrema durezza. Il diamante è infatti il minerale di origine naturale più duro che si conosca, la sua durezza Mohs è pari a 10. La resistenza al calore e al fuoco è molto elevata, ma dipende dalle dimensioni. Grazie alla sua durezza, il diamante può essere graffiato soltanto da altri diamanti ed è in grado di conservare la lucidatura per lunghi periodi di tempo: è quindi adatto ad essere indossato quotidianamente resistendo molto bene all'usura, e di conseguenza è ampiamente usato in gioielleria.
Il diamante si declina in diverse tinte, da quello più celebre, detto “incolore”, la cui tonalità di bianco si misura con una scala riconosciuta a livello internazionale, ai vari colori detti “fancy”, più rari, che vanno dal giallo al rosa, blu, champagne, nero, verde... La qualità di un diamante dipende dalla perfetta combinazione di quattro criteri (colore, taglio, purezza e caratura), che si coniugano all’infinito per fare di ogni pietra una gemma assolutamente unica.
I diamanti hanno origine nel mantello della Terra, dove ci sono le condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione. Si ritiene che i diamanti ritrovati in superficie provengano da una profondità tra i 170 e i 255 km.
Il taglio dei diamanti grezzi per trasformarli in gemme da gioielleria è un'operazione molto delicata e difficile. La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, denominata a brillante, considerata la migliore per questa gemma in quanto, se eseguita nelle giuste simmetrie, è quello che meglio esalta le caratteristiche di rifrazione della luce da parte della gemma.
Altri tipi di tagli tra i più conosciuti sono: il taglio a cuore, a brillante ovale, a marquise o navette, huit-huit. Altri tagli più recenti che si stanno piano piano affermando nel campo della gioielleria sono il princess, il radiant, il barion ed il cushion.
Il corallo
I colori del corallo vanno dal bianco al rosa pallido fino ad arrivare al rosso scuro e al nero.
Il corallo Mediterraneo (corallium rubrum) viene raccolto in tutta l’area del Mediterraneo ed in particolare in Italia, Grecia, Jugoslavia, Francia, Spagna, Marocco e Corsica. I colori vanno dall’arancio al rosso scuro e la profondità in cui si forma oscilla fra i 30 ed i 200 metri sott’acqua.
Il corallo di Sciacca, come suggerisce il nome, viene raccolto nel mare di Sciacca, in Sicilia. I colori in questo caso abbracciano tutte le tonalità dell’arancio, dal chiaro allo scuro.
Il corallo rosa giapponese noto anche come corallo Boké o corallo Peau d’Ange, è la tipologia più rara e pregiata in assoluto, sebbene spesso venga confusa, dai meno esperti, con altri coralli rosa. Si contraddistingue per il suo colorito rosa molto intenso e straordinariamente compatto. Come il Cerasuolo, anche il Corallo Peau d’Ange viene pescato nelle coste vicine al Giappone, ad una profondità di circa 250-300 metri.
Il corallo rosso giapponese si suddivide ulteriormente, a seconda della tonalità di rosso raggiunta, in: corallo Aka o Moro contraddistinto da una colorazione di rosso scuro ed in corallo Momo o Cerasuolo che invece indica i coralli rosso vivo. Il corallo Aka o Moro è una tipologia difficile da lavorare e per questo è più diffuso nelle forme ramificate anziché in quelle sferiche; è chiamato anche “sangue di bue” per via del rosso scuro che lo caratterizza.