Sautoir in oro rosa con zaffiri e diamanti brown
Collana sautoir in oro rosa 18 carati con zaffiri rosa flat cut (ct. tot. 35.64) e diamanti brown (ct. tot. 2.74)
Metallo: 18k oro rosa
Profondità: 0.15 in. (3.81 mm)
Lunghezza: 40 in. (1016 mm)
Zaffiri rosa: peso 35,65 carati in totale
Diamanti champagne: peso 2,74 carati in totale
Peso: 10,42 gr
L’oro 18 carati
Allo stesso tempo compatto e duttile, l’oro possiede una colorazione gialla brillante al suo stato naturale. Utilizzato in gioielleria, viene spesso legato ad altri metalli per rinforzarne la rigidità. Secondo il metallo al quale è associato, l’oro assume differenti colorazioni: oltre al giallo può essere rosa, bianco, verde... Se l’oro giallo da risalto in particolare alle gemme dai colori caldi e l’oro bianco si accosta perfettamente ai diamanti, l’oro rosa illumina la pelle in modo del tutto particolare.
Oro 18 carati vuol dire che il prezioso metallo contiene 18 parti di oro puro su 24; dove per 24 carati si intende il metallo allo stato puro. L’oro 18 carati è, quindi una lega costituita, per esprimerla nel sistema decimale, da 750 parti di oro puro su 1000, le rimanenti 250 parti sono composte da altri metalli che possono essere il rame, l’argento, il platino. Pertanto, la sua purezza dell’oro è del 75%.
E’ necessario legare l’oro puro con altri metalli perché l’oro puro 24 carati è troppo duttile e la sua lavorazione molto difficoltosa. L’oro 18 carati, a causa della sua purezza relativamente elevata e della buona durata, è una delle leghe più popolari utilizzate in gioielleria.
L’oro rosa 18 carati
L’oro rosa 18 carati è una lega costituita al 75% da oro e al 25% da rame ed argento. Più rame è presente nella lega, maggiore sarà il colore tendente al rosso. Ecco le percentuali di composizione dell’oro rosa:
Diamante champagne
I diamanti champagne sono diamanti di colore che va dal caramello al cognac. Brillanti e luminosi allo stesso modo dei diamanti incolore, il loro valore dipende dall’intensità del colore, dal peso e dalla purezza.
Queste pietre dai toni più morbidi e dalle sfumature dorate sono ormai una delle principali scelte per realizzare gioielli di design o comunque dal gusto contemporaneo.
Provengono dall’Africa del Sud, dalla Siberia e dall’Australia. La miniera Argyle, nella remota regione dell’East Kimberley dell’Australia occidentale, è la maggiore fonte al mondo.
Si racconta che i diamanti color champagne siano potenti per purificare e disintossicare l'intero sistema corporeo riequilibrando il metabolismo e, quindi, costruendo resistenza e potenza.
Il diamante
La purezza, la rarità e l’eccezionale lucentezza del diamante lo rendono la pietra più preziosa al mondo e il simbolo assoluto dell’amore eterno. Il suo nome deriva dal greco “Adamas”, che significa “indomabile”, per via della sua estrema durezza. Il diamante è infatti il minerale di origine naturale più duro che si conosca, la sua durezza Mohs è pari a 10. La resistenza al calore e al fuoco è molto elevata, ma dipende dalle dimensioni. Grazie alla sua durezza, il diamante può essere graffiato soltanto da altri diamanti ed è in grado di conservare la lucidatura per lunghi periodi di tempo: è quindi adatto ad essere indossato quotidianamente resistendo molto bene all'usura, e di conseguenza è ampiamente usato in gioielleria.
Il diamante si declina in diverse tinte, da quello più celebre, detto “incolore”, la cui tonalità di bianco si misura con una scala riconosciuta a livello internazionale, ai vari colori detti “fancy”, più rari, che vanno dal giallo al rosa, blu, champagne, nero, verde... La qualità di un diamante dipende dalla perfetta combinazione di quattro criteri (colore, taglio, purezza e caratura), che si coniugano all’infinito per fare di ogni pietra una gemma assolutamente unica.
I diamanti hanno origine nel mantello della Terra, dove ci sono le condizioni di altissima pressione necessarie alla loro formazione. Si ritiene che i diamanti ritrovati in superficie provengano da una profondità tra i 170 e i 255 km.
Il taglio dei diamanti grezzi per trasformarli in gemme da gioielleria è un'operazione molto delicata e difficile. La forma più comune di taglio del diamante è quella rotonda, denominata a brillante, considerata la migliore per questa gemma in quanto, se eseguita nelle giuste simmetrie, è quello che meglio esalta le caratteristiche di rifrazione della luce da parte della gemma.
Altri tipi di tagli tra i più conosciuti sono: il taglio a cuore, a brillante ovale, a marquise o navette, huit-huit. Altri tagli più recenti che si stanno piano piano affermando nel campo della gioielleria sono il princess, il radiant, il barion ed il cushion.
Lo zaffiro
La parola “Sappir”, che significa in ebraico “la cosa più bella”, esprime al meglio il fascino di questa pietra dai mille colori. Come il rubino, lo zaffiro appartiene alla famiglia dei corindoni. Rispetto al rubino, però, che è soltanto rosso, lo zaffiro si declina in una varietà infinita di colori: zaffiro rosa, giallo, viola, verde, arancio, rosa aranciato (Padparadscha), incolore... Il termine zaffiro, utilizzato senza aggettivi distintivi, indica la più celebre varietà di questa gemma, di colore blu. Lo stesso zaffiro di colore blu poi, può assumere varie tonalità: dall’azzurro al blu notte, o dal turchese al pervinca, a seconda in particolare della provenienza.
Lo zaffiro rosa
Lo zaffiro rosa deve il suo nome Padparadscha al sanscrito “padmaraga” (padma = loto; raga = colore) per il suo colore simile al fiore di loto. Il suo colore tende a non essere uniforme ma varia tra tonalità rosa chiaro, magenta scuro, giallo-rosa o arancio-salmone. A determinare il valore sono il colore, la luminosità, la misura e la limpidezza.
Il nome è orientale perché inizialmente l’estrazione di questo esemplare era possibile solo in Asia.
Questa rara varietà è una scelta frequente per gli anelli di fidanzamento perché è stata conosciuta come un simbolo dell'amore nel corso della storia. E' anche nota come la pietra per le persone nate nel mese di Settembre.
Potrebbe anche piacerti